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Le imposte in Svizzera per i frontalieri: tutto quello che c'è da sapere

Lavorate in Svizzera, ma la vostra residenza è in Italia? Quando si è frontalieri, è essenziale conoscere i propri diritti e obblighi fiscali, per evitare errori e sanzioni. Ecco perché, ai fini di una gestione fiscale efficace, è importante prendersi un po’ di tempo per conoscere le diverse normative fiscali svizzere e assicurarsi di rispettare tutte le scadenze. Per cominciare, seguite le nostre spiegazioni e i nostri consigli, che vi forniranno informazioni preliminari chiare sulla fiscalità dei frontalieri italiani che lavorano in Svizzera e vi aiuteranno a compilare correttamente la dichiarazione dei redditi.

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Le imposte in Svizzera per i frontalieri

I frontalieri sono soggetti all'imposta sul reddito in Svizzera. Le aliquote fiscali variano a seconda del Cantone e del reddito; è importante, quindi, conoscere le aliquote che si applicano alla propria situazione. Ma niente paura: utilizzando gli strumenti giusti e seguendo le corrette procedure, potete calcolare le imposte in Svizzera con semplicità e senza errori.

Esistono strumenti online per aiutare chi è nella vostra situazione a calcolare le imposte da pagare in Svizzera, come simulatori fiscali e software di contabilità, in particolare il calcolatore d’imposta dell'Amministrazione federale delle contribuzioni (AFC). Inoltre, i governi cantonali e comunali spesso mettono a disposizione informazioni e guide per aiutare i contribuenti a capire i propri obblighi fiscali in Svizzera.

Una prima raccomandazione: conservate le ricevute di tutte le vostre spese professionali in Svizzera, poiché spesso sono detraibili. Lo stesso vale per le spese di trasporto tra il domicilio e il luogo di lavoro. In caso di dubbi sul calcolo delle imposte nella situazione di frontaliere, può essere utile consultare un commercialista o un consulente fiscale, che vi aiuteranno a comprendere a fondo la legislazione fiscale in vigore e ad evitare gli errori che possono farvi incorrere in sanzioni.

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Il nuovo accordo Svizzera – Italia per l’imposizione dei lavoratori frontalieri

Il 17 luglio 2023 è entrato in vigore un nuovo accordo tra Svizzera e Italia sull’imposizione dei lavoratori frontalieri, che sostituisce il vecchio accordo del 1974. Il nuovo accordo precisa lo statuto di “frontaliere”: si tratta di persone fisiche residenti di uno dei due Stati che hanno contratto l’accordo (Svizzera o Italia), le quali lavorano nell’area di frontiera dell’altro Stato contraente[1]. Tali persone devono avere residenza fiscale entro un'area di 20 km dal confine con lo stato in cui esercitano la professione; inoltre devono rientrare ogni giorno presso il proprio comune di residenza (o comunque non superare un limite di 45 giorni per anno civile in cui non vi rientrano). Per quanto riguarda chi risiede in Italia e lavora in Svizzera, i cantoni interessati dall’accordo sono Ticino, Grigioni e Vallese.

“Nuovi frontalieri” e “vecchi frontalieri”. A seguito dell’accordo del 17 luglio 2023, i frontalieri si dividono in due categorie: i cosiddetti  “nuovi frontalieri” e “vecchi frontalieri”, in funzione del periodo in cui le persone hanno esercitato l’attività professionale.

I "nuovi frontalieri" sono le persone che hanno iniziato a lavorare in Svizzera come frontalieri dopo la data in cui è entrato in vigore il nuovo accordo.

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I nuovi frontalieri pagano l’imposta alla fonte nel Cantone in cui esercitano l’attività professionale (con aliquote pari all'80% di quelle ordinarie), e devono inoltre presentare la dichiarazione dei redditi in Italia, pagando l'IRPEF con le aliquote ordinarie. Non vi è tuttavia rischio di doppia imposizione, in quanto le imposte pagate in Svizzera vengono considerate in Italia come un credito d’imposta, con la conseguente riduzione dell’importo delle tasse in Italia. È da calcolare inoltre la deduzione dal reddito di una franchigia fiscale di 10'000 euro, nonché di altri elementi, quali gli assegni familiari erogati in Svizzera e i contributi per la previdenza professionale obbligatoria sul territorio elvetico.

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I “vecchi frontalieri”, ovvero le persone che hanno lavorato come frontalieri tra il 31 dicembre 2018 e il 17 luglio 2023, sono invece soggetti a un regime transitorio, e tassati esclusivamente alla fonte in Svizzera.

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Infine, i lavoratori che non vivono in un Comune situato entro 20 km dal confine (i cosiddetti "fuori fascia") sono tassati sia in Svizzera che in Italia. Pagano infatti le imposte alla fonte in base alle aliquote ordinarie, e devono inoltre presentare la dichiarazione dei redditi anche in Italia, detraendo quanto già versato per le imposte in Svizzera (anch’essi, tuttavia, beneficiano di vantaggi fiscali).

Queste disposizioni possono non includere le eventuali imposte locali relative al luogo di residenza, per le quali vi consigliamo di rivolgervi a consulenti fiscali specialisti in materia, in quanto le condizioni relative a tali imposte possono variare in funzione della regione in cui si vive.

Imposte alla fonte in Svizzera: come funzionano

L'imposta alla fonte è il sistema tramite il quale i Cantoni prelevano l'imposta sul reddito direttamente dallo stipendio dei lavoratori stranieri che non hanno un domicilio fiscale in Svizzera (come i frontalieri) o che non sono in possesso del permesso C. Il prelievo alla fonte non riguarda quindi chi ha tale permesso, né i cittadini e le cittadine svizzeri/e residenti sul territorio elvetico

Chi gestisce l'imposta alla fonte?

Il datore di lavoro calcola l'imposta e applica la tariffa corretta, versando l'importo all’autorità fiscale cantonale pertinente. Ai lavoratori in questa situazione fiscale sarà quindi sottratto in busta paga l’importo equivalente all’imposta sul reddito.

In determinate situazioni, il lavoratore o la lavoratrice può richiedere un ricalcolo/correzione dell’imposta alla fonte, inoltrando la richiesta tramite appositi formulari elettronici, disponibili sulle pagine web del Cantone nel quale si svolge l’attività professionale. Sulle stesse pagine è indicata la documentazione aggiuntiva richiesta per poter inoltrare la domanda di ricalcolo.   

I vantaggi dell’imposizione alla fonte in Svizzera

L'imposta alla fonte semplifica notevolmente il processo di tassazione del reddito in Svizzera, in quanto elimina la necessità di compilare una dichiarazione dei redditi annuale. Tuttavia, le aliquote d'imposta sono generalmente più alte di quelle previste dal sistema fiscale elvetico tradizionale, il che può significare, in certi casi, uno stipendio netto più basso.

L'aliquota dipende da diversi fattori: il reddito, il numero di persone a carico e le varie spese private (ad esempio spese di trasporto, istruzione) che possono essere portate in detrazione. È generalmente più elevata per chi gode di una remunerazione più importante.

Tassazione alla fonte: quali tariffe per quali situazioni?

Per conoscere la vostra aliquota annuale, è importante consultare le tariffe ufficiali.

Le tariffe prendono in considerazione, tra l’altro, i seguenti fattori:

  • Stato civile
  • Presenza ed età di eventuali figli e/o altre persone a carico
  • Situazione professionale del coniuge.

Qui sotto, a titolo puramente indicativo, le principali tariffe (tabelle di calcolo) che si applicano ai frontalieri residenti in Italia che lavorano in Svizzera (le indicazioni qui fornite riguardano i “nuovi frontalieri”, ovvero, lo ricordiamo, coloro che hanno iniziato a lavorare in Svizzera come frontalieri dopo la data in cui è entrato in vigore il nuovo accordo – il 17 luglio 2023):

Tabella R

Contribuenti celibi/nubili, divorziati, separati legalmente o di fatto, vedovi che non vivono in comunione domestica con figli a carico o persone bisognose di sostentamento.

Tabella S

Contribuenti coniugati aventi il proprio coniuge che non svolge attività lucrativa.

Tabella T

Contribuenti coniugati aventi il proprio coniuge che svolge attività lucrativa in Svizzera o all’estero.

Tabella U

Contribuenti celibi/nubili, divorziati, separati legalmente o di fatto, vedovi che vivono in comunione domestica con figli a carico o persone bisognose al cui sostentamento provvedono in modo essenziale.

Ogni Cantone offre servizi di supporto ai frontalieri in materia fiscale, quali centri di contatto fiscale, consulenti contabili, strumenti online. È sufficiente consultare la pagina relativa alle imposte sul sito web del Cantone nel quale esercitate la vostra attività professionale (link utili qui sotto).

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La dichiarazione dei redditi in Italia: indicazioni e ultime novità

Il lavoratore o la lavoratrice che ha lo statuto di "nuovo frontaliere" deve dunque dichiarare il reddito svizzero nella dichiarazione dei redditi italiana (modello 730 o modello Redditi PF) e deve essere in possesso almeno dei seguenti documenti:

  • attestato di retribuzione svizzero;
  • attestato che indica le imposte alla fonte pagate in Svizzera;
  • documentazione relativa alle detrazioni applicabili (contributi previdenziali, spese di trasporto, ecc.).

C’è inoltre una novità: l’Agenzia delle Entrate, con una recentissima risoluzione (aprile 2025), ha istituito il “codice tributo 1863 per il versamento dell’imposta sostitutiva su Irpef e addizionali regionali e comunali” relativa ai redditi percepiti in Svizzera dai "nuovi frontalieri". Che cosa significa? A partire dal periodo fiscale 2024, i lavoratori frontalieri possono optare per un’imposta sostitutiva dell’imposta sul reddito pari al 25% delle imposte applicate dal fisco svizzero sui redditi percepiti sul territorio elvetico. È un'opzione che deve essere inserita al momento della compilazione della dichiarazione dei redditi. Vi rimandiamo alla sezione ‘link utili’ qui sotto per ulteriori informazioni.

Su questo punto, e più in generale sulle modalità della dichiarazione dei redditi italiana per i frontalieri, il web pullula di informazioni, che tuttavia non sono sempre aggiornate. Vi consigliamo quindi di rivolgervi direttamente all’Agenzia delle Entrate, a un Centro di assistenza fiscale (CAF) o a un consulente fiscale, in particolar modo se si tratta della vostra prima dichiarazione come frontaliere o frontaliera.


Link utili:

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Avete altre domande?

Vi ricordiamo che ogni situazione è unica e può essere diversa da un'altra. Criteri, condizioni e disposizioni possono variare in funzione del Cantone, della regione e del comune di residenza. Questo articolo vi illustra gli aspetti principali della questione, ma non esitate a contattare i vostri consulenti in filiale o per telefono per un supporto personalizzato.

1 Attenzione: lo statuto fiscale di frontaliere, soprattutto dopo i nuovi accordi, non è sempre sovrapponibile con il tipo di permesso rilasciato dalle autorità cantonali.