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Frontalieri italiani in Svizzera:
che cosa fare in caso di disoccupazione?

È la situazione meno desiderabile, e proprio per questo quella per cui è più importante premunirsi! Che cosa fare in caso di disoccupazione se si lavora in Svizzera ma si risiede in Italia? Seguiteci per avere le risposte alle domande più importanti.

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La NASpI in breve

I lavoratori frontalieri che hanno perso l’impiego hanno diritto alle prestazioni in materia di disoccupazione nel proprio Paese d’origine. I lavoratori frontalieri residenti in Italia hanno quindi diritto ad accedere alle cosiddette indennità NASpI.

La NASpI: che cos’è?

La Nuova Assicurazione Sociale per l'Impiego (NASpI) è una indennità mensile di disoccupazione, istituita da un decreto legislativo del 2015. La NASpI non è automatica, ma deve essere richiesta dal diretto interessato.

Chi ha accesso alla NASpI? I requisiti per ottenere le indennità

Chi ha accesso alla NASpI?

Hanno diritto alle indennità NASpI i lavoratori dipendenti (compresi i frontalieri) che si sono ritrovati in situazione di disoccupazione, ovvero che hanno perso il lavoro, in maniera involontaria, ad esempio a seguito di licenziamento, oppure al termine di un contratto a tempo determinato. Ciò significa che, in linea di principio, non hanno diritto all’indennità NASpI i lavoratori che hanno presentato dimissioni volontarie oppure il cui rapporto di lavoro si è sciolto in modo consensuale. Tuttavia, la normativa prevede una serie di eccezioni, come le dimissioni per giusta causa (ad esempio per maternità). Per conoscere esattamente quali sono le specifiche tipologie di risoluzione del rapporto di lavoro che non precludono il diritto alla NASpI, è necessario consultare la pagina dedicata sul portale INPS (link in fondo a questa pagina), per verificare in quale situazione ci si trova.

ATTENZIONE!

Una volta inoltrata la richiesta di indennità NASpI, è necessario iscriversi entro 15 giorni ai Centri per l’impiego; la richiesta equivale infatti a una dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro.

I requisiti contributivi

Per accedere alla NASpI, occorre anche poter dimostrare un periodo minimo di versamenti di contributi contro la disoccupazione, esattamente almeno 13 settimane nei quattro anni precedenti l'inizio del periodo di disoccupazione, con 30 giornate di occupazione effettiva nell’ultimo anno. Per i lavoratori frontalieri, si tratta di contributi AVS.

ATTENZIONE!

Fino al 1° gennaio 2025, era possibile accedere alla NASpI in un caso particolare: una persona che rassegnava dimissioni volontarie (e quindi non aveva diritto ad alcuna indennità), una volta ottenuto un nuovo impiego, aveva immediatamente accesso alla NASpI nel caso in cui venisse licenziata dal nuovo datore di lavoro. Dal 1° gennaio 2025 non è più così: qualora si presentino le dimissioni da un impiego e si trovi un nuovo lavoro, occorrerà ricominciare da zero a livello contributivo, e cioè versare almeno 13 settimane di contributi nell’arco di un anno, senza di che non si avrà diritto alle indennità NASpI.

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Le indennità NASpI: quanto mi spetta e per quanto tempo?

L’ammontare dell’indennità Naspi risulta dalla somma delle retribuzioni imponibili previdenziali degli ultimi quattro anni; il risultato di tale somma deve essere diviso per le settimane di contribuzione; si moltiplica poi tale risultato per un coefficiente numerico pari a 4,33. Se l’importo ottenuto è pari o inferiore a € 1.436,61 (importo di riferimento per l’anno 2025), l’indennità è pari al 75% di tale importo; se è superiore, a questo 75% si aggiunge il 25% della differenza tra la retribuzione media mensile e l’importo di riferimento, fino a un massimo di € 1.562,82. Il massimale NASpI viene rivisto annualmente in base alla variazione dell’indice ISTAT, ed è l’INPS a comunicarlo pubblicamente ogni anno.

La NASpI diminuisce del 3% ogni mese a partire dal sesto mese di versamento, ma se la persona che la riceve ha almeno 55 anni al momento della domanda, la riduzione inizia dall’ottavo mese.

L’indennità NASpI viene erogata per la metà delle settimane contributive degli ultimi 4 anni, con un massimo di 24 mesi.

Voglio mettermi in proprio: posso richiedere la totalità dell’indennità NASpI?

Avete deciso di avviare un’attività autonoma o come socio/a di una cooperativa? Una buona notizia: in questo caso è possibile richiedere la liquidazione anticipata dell’indennità NASpI in un’unica soluzione.

ATTENZIONE!

Un’attività in qualità di lavoratore autonomo deve sempre essere dichiarata all’INPS tramite apposito modulo; ciò vale sia nel caso che questa attività fosse già esistente al momento dell’entrata in disoccupazione, sia nel caso che la si voglia intraprendere una volta cessato il lavoro dipendente. Inoltre, occorre sempre dichiarare il reddito che si prevede di ottenere da tale attività, persino qualora questo reddito previsto sia pari a zero. In assenza di tale dichiarazione, si perde il diritto all’indennità NASpI.

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Le procedure da seguire per inoltrare la richiesta

La domanda per l’indennità deve essere presentata il più presto possibile, idealmente non appena il rapporto di lavoro si interrompe, ma al più entro 68 giorni. I lavoratori con contratto a tempo indeterminato che si trovano in situazione di malattia o infortunio devono presentare la domanda NASPI solo una volta chiuso il proprio caso e/o a fine copertura assicurativa, opportunamente documentata con dichiarazione dell'ente assicurativo e certificato medico che attesta l'idoneità al lavoro.

Che cosa fare concretamente? Check-list per richiedere l’indennità NASpI

  1. Richiedere a ogni datore di lavoro degli ultimi 4 anni la compilazione dell'attestato del datore di lavoro internazionale, che fornisce i dettagli dei rapporti lavorativi e della loro cessazione. Potete procurarvi gli attestati online (link in fondo a questa pagina), oppure presso i patronati e i sindacati.
  2. Compilare e inviare la richiesta per il modulo PD-U1 alla Cassa disoccupazione (di persona o via mail).
  3. Una volta ricevuto il PD-U1, occorre trasmetterlo all'INPS, insieme agli attestati dei datori di lavoro e alla richiesta per la NASpI. La procedura avviene per via telematica. Potete procedere in diversi modi:
    1. passando dal canale web dell'INPS;
    2. chiamando il Contact Center multicanale attraverso i numeri di telefono dedicati (link in fondo a questa pagina)
    3. facendovi assistere da patronati o sindacati, presso i quali potete recarvi di persona oppure annunciarvi online.

Vi saranno richiesti i seguenti documenti:

  • Carta d’identità e codice fiscale
  • Eventuale lettera di licenziamento
  • Eventuale permesso G
  • Attestati dei datori di lavoro
  • Modulo PD-U1 compilato
  • Se avete coniuge e/o figli a carico, dovrete presentare l'autocertificazione relativa allo stato di famiglia e ai redditi familiari.
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La mia situazione cambia mentre percepisco le indennità: che cosa faccio?

Se la vostra situazione personale o professionale subisce modifiche, è importante che l’istituto che eroga l’indennità di disoccupazione (ovvero l’INPS) ne venga immediatamente informato. Vi sono in effetti situazioni che possono avere un impatto sul versamento dell’indennità, quali ad esempio un impiego a tempo determinato. La persona che usufruisce dell’indennità di disoccupazione NASpI è quindi tenuta a comunicare immediatamente, in particolare, le seguenti situazioni:

  • nuovo impiego come lavoratore o lavoratrice dipendente o indipendente, a tempo determinato o indeterminato
  • indennità per congedo maternità
  • inoltro della domanda di pensione
  • malattia o ricovero ospedaliero.

Il modulo apposito per la comunicazione di questi eventi si trova sul sito dell’INPS (link in fondo a questa pagina).

ATTENZIONE!

Chi omette di dichiarare queste ed altre circostanze in tempo utile perde il diritto all’indennità! In caso di dubbio su una situazione subentrata durante l’erogazione delle indennità NASpI, rivolgetevi all’INPS oppure a un patronato per sapere come procedere.

Guadagno intermedio – quando si ha diritto a un’indennità in Svizzera

Vi è una situazione nella quale la persona che lavora come frontaliere o frontaliera ha diritto a un’indennità erogata dalle autorità svizzere: si tratta della circostanza nella quale il lavoratore subisce una riduzione della percentuale di lavoro. In questi casi, viene applicata anche ai lavoratori frontalieri una indennità che spetta a chi risiede in Svizzera: il cosiddetto ‘guadagno intermedio’, ovvero un’indennità garantita dalla Legge sull’assicurazione contro la disoccupazione, o LADI, che ha lo scopo di compensare almeno parzialmente il guadagno perso a seguito della riduzione della percentuale di occupazione.

La riduzione della percentuale deve essere annunciata in anticipo dal datore di lavoro, che darà quindi un preavviso prima di applicarla. Questa finestra temporale è molto importante: durante il periodo di preavviso, dovete infatti compiere una serie di passi che vi garantiranno il diritto al guadagno intermedio. Eccoli qui di seguito:

  • cominciate subito a cercare lavoro in Svizzera e documentate le vostre ricerche; dovete essere pronti a dimostrare che state attivamente cercando un altro lavoro per mantenere un livello di stipendio pari a quello che precede la riduzione della percentuale di occupazione.
  • Recatevi presso l’Ufficio Regionale di Collocamento (URC) per iscrivervi ed essere seguiti, dimostrando la vostra ricerca attiva di un’occupazione.
  • Annunciatevi infine presso la Cassa Disoccupazione per poter ricevere le indennità di disoccupazione.